Cultor College

 

 

L'autore: Brent Russell Paull è un fotografo professionista di Tulare, in California.

Brent Russell Paull

Ha iniziato come fotografo freelance nel 1980 lavorando per le riviste sulla natura e la fauna selvatica.

Ha gestito uno studio professionale in Utah, per un decennio, prima di tornare alla fotografia naturalistica. Insegna fotografia in 20 città della California, ma scatta ancora professionalmente, oltre a condurre, ogni mese safari fotografici nel West americano. Le sue immagini sono in mostra sul suo sito web, Amwestphoto.com.

 

 

 

 

 


 

 

La fotografia

 

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Copyright 2018 - Brent Russell Paull




Per grandi ritratti: "scattate" l'occhio - 2
il contatto con gli occhi stabilisce una connessione vitale
(Seconda di due parti)

di
Brent Russell Paull

 

 

parte prima

 

Un'immagine ci cattura con la nitidezza del contatto visivo. Il contatto con gli occhi trascende la visione iniziale dell'immagine e permette di stabilire un collegamento personale. Le immagini che ci attirano, che trattengono il nostro interesse e ci danno il tempo per visualizzare l'intera inquadratura sono quelle in cui gli occhi del soggetto ritratto guardano direttamente i nostri occhi.
C'è una sensazione di connessione con i soggetti, come se si condividesse il momento con loro.
E' molto difficile da spiegare a parole la sensazione che ci collega ad un soggetto, attraverso il mirino della fotocamera o sulla pagina stampata. Quando questo rapporto c'è, non c'è bisogno di parole per spiegarlo, lo si sente.

 

Messa a fuocoMolti di noi hanno scattato ritratti, sia a titolo professionale o ad un parente interessato. Noi prepariamo i nostri soggetti per quanto riguarda i vestiti da indossare, gli oggetti di scena, le posizioni da assumere e gli sfondi da utilizzare.
Uniamo questi elementi in una composizione e scattiamo, dicendo ai nostri soggetti di muoversi in un certo modo, di cambiare le posizioni delle mani o del corpo, di spostare il mento verso l'alto o verso il basso. Ma quando arriva il momento di riprendere l'immagine allora la cosa davvero importante è che gli occhi siano "taglienti".

 

Tutte le mamme del mondo, quelle che ci commissionano le foto, hanno la visione più nitida del pianeta. Se gli occhi della figlia non sono al punto di fuoco ottmale, la mamma non sarà soddisfatta e cercherà un altro fotografo.

Questo spiega quanto sia importante per lei questa connessione visiva col soggetto.

La personalità della sua creatura può essere evidenziata al meglio da quello sguardo bizzarro, o da quello sguardo sbrigativo, o da uno sguardo penetrante, ottimamente definiti dagli occhi perfettamente a fuoco.

 

Una messa a fuoco incerta rovina i ritratti

 

messa a fuoco dofBisogna posizionare con attenzione un punto di messa a fuoco sugli occhi del soggetto.

Se sono vicino, o lavoro con un obiettivo specifico per ritratti, come una lente da 85mm, è facile inquadrare l'immagine, spostare il multi-selettore a manopola per posizionare la griglia di messa a fuoco sopra l'occhio, e poi mettere a fuoco. La pratica comune di tenere il pulsante di scatto premuto a metà, in modo da mantenere la messa a fuoco, mentre si ricompone l'immagine è scomoda ed è anche un'altra occasione per rovinare il fuoco critico.

Se si riprende con un treppiede, che io uso in ogni situazione possibile, bloccare la composizione tenendo premuto il pulsante di scatto a metà corsa, è quasi impossibile. Le griglie di messa a fuoco sono pensate per consentire di comporre e mettere a fuoco, senza la necessità di usare il pulsante di scatto.

 

Se non sono molto vicino al mio soggetto, o soggetti (come una famiglia), o utilizzo un più ampio angolo di ripresa, dispongo la griglia di messa a fuoco attraverso gli occhi del soggetto. E ricordate: se si scatta una fotografia della famiglia, ci si concentra sulla mamma. Si compone l'immagine concentrandosi sulla mamma, e se si vuole fare proprio un bel lavoro, si ritocca il suo viso anche nelle prove digitali. Tanto per ripetere, nel mondo dei ritratti, quelle che decidono sono proprio loro, le mamme.

 

Anche se questo potrebbe sembrare elementare per molti di noi, ho visto esempi di quello che mi piace chiamare "focus group", che nella fotografia di uccelli è definito "flock shooting". Questo singolo punto di messa a fuoco è centrato in mezzo e se è sulla pancia di un padre, così sia. I fotografi potrebbero pensare che la profondità di campo di un ritratto tipico, come f8, farà sì che tutto il gruppo sia nitido.

Ma non è questo il punto. Il punto sta nell'usare gli occhi del soggetto come punto critico di messa a fuoco, il che significa che più è puro, più è nitido, meglio sarà definita l'immagine. Non prestare attenzione a questi dettagli produrrà solo ritratti scadenti.

 

messa a fuoco dofLa focalizzazione sugli occhi può essere ulteriormente migliorata utilizzando la profondità di campo (dof) selettiva. Una dof poco profonda attirerà l'attenzione sugli occhi ancora più velocemente. Utilizzando l'opzioni programmabile di una macchina fotografica, selezionata in modalità ritratto, quasi sempre si otterrà un'immagine meno creativa.
La focalizzazione critica, la composizione e l'uso creativo dell'apertura, possono risultare in immagini-ritratto realmente potenti.

 

Allo stesso livello del soggetto

 

Un altro aspetto della messa a fuoco sugli occhi sta nello scattare ad altezza d'uomo. Ora ci sono un sacco di suggerimenti riguardo a questo argomento, soprattutto nella ritrattistica, ma la mia preoccupazione principale è sempre stata quella di dare al soggetto il rispetto che gli è dovuto. Suona forse un po' sciocco, ma scattare a livello degli occhi è importante per ottenere la connessione col nostro soggetto, proprio come la nitidezza degli occhi del soggetto.

 

I fotografi sminuiscono i loro soggetti, quando scattano dall'alto in basso, un angolo di visuale che può essere percepito come umiliante. A volte, genitori inesperti, stanno in piedi mentre il loro bambino striscia lungo il tappeto, lo chiamano perché guardi in alto la fotocamera, invece di sdraiarsi anche loro sullo stomaco e fotografare, nel loro mondo, a livello degli occhi.
In fotografia naturalistica questo è ancora più importante.

 

Qualche anno fa stavo conducendo un safari fotografico nel Toroweap (noto anche come Tuweep) un'area sul bordo occidentale del Grand Canyon National Park. Erano i primi di maggio e abbiamo guidato per più di 60 miglia. Dopo aver scattato al sorgere del sole e aver ritratto i giardinidi cactus in fiore ci siamo diretti di nuovo a nord con l'autostrada. Lungoil cammino ho quasi investito un serpente gopher lungo circa un metro e mezzo che prendeva il sole in mezzo alla strada.

 

messa a fuoco dofSiamo saltati tutti fuori dall'auto iniziando a fotografare, ma nessuno tranne me ha voluto sdraiarsi sulla strada e scattare al livello del soggetto. Un serpente nella sabbia non è fauna selvatica, ma un fotografo che scatta all'altezza degli occhi del serpente può realizzare un'immagine di fauna selvatica. L'immagine parla da sé. Ora, so che un serpente Gopher è un constrictor e non è velenoso, ma so anche che - se disturbato - può mordere lasciando un bel segno, così sono stato molto attento.

 

In piedi, scattando verso il basso (quando non ci si può inginocchiare o distendere) per ritrarre soggetti di piccole dimensioni, toglie qualcosa alla relazione fotografo-soggetto.

Possiamo riprendere fiori, o farfalle, oppure bambini piccoli, o serpenti - in ogni caso è bene porsi sullo stesso piano, quindi concentrarsi sugli occhi. Gli occhi sono la chiave per comprendere un soggetto. Ogni emozione può essere visualizzata in faccia e negli occhi, e quel momento particolare racconta una storia.


 

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