Il capolavoro di Manhattan Il murale di Radio City Music Hall, ha ispirato Guernica di Picasso?
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L'autore: Karen Sullivan è un'artista e storica dell'arte che risiede a Eureka, California. Delores McBroome è una storica dell'arte alla Humboldt State University in California.

 

 


 

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di David M. Hart

Guernica moderno
di James Orloque



 

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L'inchiesta di Cultor
citata dai Musei Vaticani

 


La Works Progress Administration WPA* (rinominato nel 1939 Work Projects Administration) era la più grande ed ambiziosa agenzia del New Deal che impiegò milioni di disoccupati (per lo più non qualificati) per realizzare opere pubbliche, come edifici pubblici e strade. Altri progetti WPA, più piccoli, ma più famosi impiegarono musicisti, artisti, scrittori, attori e registi in grandi lavori artistici e in progetti di alfabetizzazione

 

Guernica: dipinto simbolo
Dopo l' esposizione di Parigi, del 1937, Picasso non permise che il suo dipinto più famoso venisse esposto in Spagna, dichiarando esplicitamente che avrebbe potuto tornarvi solo dopo la fine del franchismo.
Venne quindi ospitato per molti anni al Museum of Modern Art di New York e fu riportato in Spagna solo nel 1981 ad otto anni dalla morte dell'artista e a sei da quella di Francisco Franco.
Inizialmente Guernica fu esposto al Casal del buen ritiro, poi al Prado ed infine al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia.

Nel corridoio che si trova davanti alla sala del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, a New York, c'è un arazzo che riproduce Guernica, posto alle spalle dei relatori. Quindi, ogni qual volta ci sono dichiarazioni per la stampa l'arazzo viene inquadrato in secondo piano. Ma negli anni in cui si discuteva di un'eventuale guerra preventiva in Iraq, i vertici ONU non hanno ritenuto che fosse poi così opportuno farsi riprendere con un tale manifesto dello scempio della guerra. Fatto sta che l'arazzo è stato coperto da un drappo blu. La spiegazione di Fred Eckhard (portavoce ONU) è stata che il misto di bianchi, neri e grigi dell'arazzo producevano un effetto di confusione visiva.

 


 

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© 2018 - Karen Sullivan

 

 

Il capolavoro di Manhattan

Il murale di Radio City Music Hall,
ha ispirato Guernica di Picasso?

di Karen Sullivan e Delores McBroome


Questo saggio propone, argomentandola, un'ipotesi affascinante:
che il capolavoro del grande artista spagnolo sia stato ispirato
da un'opera di Stuart Davis.



"Quando mi mostrano un portfolio di vecchi disegni" raccontò un giorno Picasso "Non esito a copiare qualsiasi cosa mi piaccia". Questa dichiarazione ha generato una sorta di sottogenere della storia dell'arte, dedicato a scoprire le varie influenze sui lavori del maestro spagnolo. Molto è stato scritto su Guernica, il suo capolavoro del 1937; solo quest'anno, infatti, sono stati pubblicati ben tre libri su questo dipinto.
Ma nessuno dei libri e degli articoli pubblicati finora menziona un dipinto che sembra essere stata una delle sue principali fonti d'ispirazione: Men Without Women (Uomini senza donne), di Stuart Davis (Filadelfia, 7 dicembre 1892 – New York, 24 giugno 1964), pioniere del cubismo americano.


Stuart Davis al lavoro su "Men Without Women" (uomini senza donne)

Guardando il catalogo di una mostra di Davis, infatti, abbiamo notato che questo suo lavoro ha una somiglianza particolare con Guernica. All'inizio abbiamo supposto che Davis sia stato ispirato, per la sua composizione, dalla pittura di Picasso, ma il controllo delle date dei due lavori stabilisce che Davis completò "Uomini senza donne" nel 1932, cinque anni prima che Picasso dipingesse Guernica.

Le somiglianze tra le opere di Picasso e di Davis sono innegabili: la loro organizzazione complessa, ma armoniosa, delle forme; la loro distribuzione di luce e oscurità e anche le forme specifiche sono quasi identiche.
Ma come ha fatto Picasso, che non aveva mai visitato gli Stati Uniti, a vedere "Uomini senza donne"?
L'inaugurazione del murale di Davis, commissionato per il salotto dei fumatori del Radio City Music Hall e successivamente trasferito al MOMA (Museum of Modern Art di New York), è stato un evento ampiamente pubblicizzato, e le fotografie del dipinto sono apparse in molti giornali e riviste.

Sappiamo che Picasso era un vorace collezionista di ritagli e di oggetti d'arte; le sue case erano stipate di disegni, dipinti e libri. Gertrude Stein gli raccoglieva regolarmente ritagli, tra questi l'edizione domenicale del New York Times. (Davis stesso visitò frequentemente la casa di Parigi della Stein per ammirare i suoi Picasso).
Poiché "Uomini senza donne" è stato un lavoro importante nell'ambito dell'arte moderna (il titolo fu usato per la prima volta da Ernest Hemingway, un altro degli amici della Stein), è molto probabile che ci fosse una sua fotografia nella collezione di Picasso. Data la sua memoria visiva, a Picasso bastava guardare una foto anche solo per una volta o due per avere un'impressione indelebile. Quindi è del tutto possibile che Picasso lo abbia usato come modello per Guernica. Ma se è così, perché nessuno lo ha notato fino ad ora?

Forse perché gli studiosi in cerca di fonti per Guernica, avevano familiarità solo con il lavoro di Davis a colori (vedi immagine a fondo pagina) e, come disse lo stesso Picasso, il colore in un quadro può essere una distrazione.
Infatti è solo nelle fotografie in bianco e nero (proprio come Picasso avrebbe visto il murale di Davis) che la sua corrispondenza al capolavoro di Picasso diventa chiara. In realtà, sembra che gli elementi di Guernica siano ispirati da una specifica fotografia di "Uomini senza donne", pubblicata a pagina 44, nel numero di gennaio 1933 della rivista "Arts and Decoration". L'occhio famelico di Picasso, non memorizzò solo l'immagine del murale di Davis, ma pure la riflessione del flash sul soffitto e le sedie in primo piano, trasformandoli in fiamme e nella mano e nel piede che ancorano Guernica.




Quando Davis vide Guernica, lo definì "una delle più grandi sintesi formali nella storia della pittura".
Forse ammirava la composizione proprio perché era come l'avrebbe fatta lui (o l'aveva fatta).
Anche se Davis era un artista del WPA*, rimase interessato principalmente alle implicazioni estetiche.
"L'arte del reale non dice 'Lavoratori del mondo unitevi'"
commentava "Non dice 'la teoria di Pasteur ha avuto molti risultati terapeutici per la razza umana', e non dice 'Comprate Sigarette Camel'; dice semplicemente: 'Guarda, questa è una configurazione unica nello spazio colore".

Il quadro fu commissionato a Picasso, nel gennaio 1937, dal governo spagnolo in esilio: gli fu chiesto di creare un'opera raffigurante gli orrori della guerra civile spagnola, da presentare all'esposizione internazionale di Parigi di quell'estate.
Il 28 aprile, l'artista ascoltò la notizia del brutale bombardamento della città spagnola di Guernica e nel giro di due giorni era già entrato in azione. Iniziò a disegnare studi il 1 maggio e in dieci giorni era pronto a realizzare l'opera.


L'acquaforte di Picasso "Minotauromachy" (1935).

Picasso può avere prodotto Guernica molto rapidamente, ma i personaggi principali: il toro, il cavallo, la bambina, la madre piangente e il soldato caduto, erano motivi che aveva usato nei suoi lavori per anni.
La sua pittura sull'atrocità è essenzialmente una rielaborazione dei temi intensamente personali che già erano apparsi più volte in disegni e stampe come Minotauromachy (vedi immagine qui sopra).

Ma mentre i singoli personaggi erano familiari a Picasso, mai fino ad allora ne aveva raggruppati così tanti e mai con la complessità di Guernica. Si tratta di una miscela di realismo ed astrazione, è diverso dalle tele cubiste di Picasso, ma molto simile a ciò che Davis ha definito "il marchio nostrano, personale, del Cubismo americanizzato", appunto lo stile di "Uomini senza donne". La memoria di Picasso ed il suo ricordo del lavoro di Davis potrebbero aver dato l'imprinting per Guernica.


Il murale di Davis nel 1932 di Davis nella sala fumatori del Radio City Music Hall nella foto che potrebbe aver visto ed ispirato Pablo Picasso;
in basso: Guernica di Picasso (1937), che ha contrassegnato una partenza in stile per l'artista.
Attualmente si trova al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, di Madrid.


Picasso, che ha ripetuto così spesso: "Noi dobbiamo scegliere ciò che è buono per noi, quando lo troviamo", non ha mai specificato ciò che aveva scelto e da chi. In che misura questo capolavoro europeo è stato ispirato da un artista americano? La cosa più vicina ad una risposta definitiva si può trovare solo in un confronto tra i due dipinti.
Ci sono almeno otto elementi del murale di Davis che compaiono in Guernica:
entrambi hanno cavalli bianchi al centro della loro composizione;
il segno a forma di X di Davis, in alto a sinistra, è molto simile alla coda del toro, nello stesso punto di Guernica;
il simbolo "G" (benzina) è molto simile alla testa del toro con le corna di Picasso;
la barca a vela di Davis somiglia alla forma della ferita nel cavallo di Picasso;
l'uccello di Davis, in alto a sinistra, può ricordare la lampadina centrale di Guernica;
le sigarette in diagonale di Davis suggeriscono una forma di mano, nello stesso punto e direzione, di Guernica;
il punto focale del murale di Davis, una forma sul centro-sinistra, è simile a quella del braccio portatore di luce di Picasso in valore, proporzione, posizione e direzione.
Le componenti che Picasso potrebbe aver ricavato dalla foto di cui abbiamo parlato, oltre a includere le fiamme e i piedi già citati, sono: il pavimento a piastrelle e l'interno a soffitto, parte della veste della donna sulla destra di Guernica che riecheggia le strisce sulla sedia alla destra della foto, un albero di luce grigio dietro il toro di Picasso che assomiglia a una riflessione sul muro nella foto e le gambe e il corpo del cavallo che echeggiano le righe delle gambe del tavolo al centro della foto.

Guernica è stato salutato come l'ultimo capolavoro della pittura ad essere stato realizzato a seguito di una catastrofe politica. Ma allora il murale, orientato sulle forma, di Davis potrebbe aver aperto la strada a Picasso per realizzare il suo capolavoro carico di emozione? Non possiamo esserne certi, ma proprio le disinvolte osservazioni del maestro sono uno stimolo a cercare nuove fonti: "Le leggi della composizione non sono mai nuove" ha detto. "Sono sempre di qualcun altro".

La composizione murale di Stuart Davis venne installata nella sala dei fumatori del Radio City Music Hall nel 1932. Stuart non pensava che il titolo originale, "Uomini senza donne" (che si dice sia stato scelto da una Commissione del Rockefeller Center, basandosi su un racconto di Hemingway) fosse opportuno, considerando che la composizione non presentava figure umane.
Quando venne donato al Museo d'arte moderna, nel 1975, venne rinominato semplicemente "Murale".
Dopo la ristrutturazione di Radio City, il Museo lo prestò alla sua sede originale, nel 1999, senza titolo.
"Murale" raffigura una visione del maschio per il tempo libero e la ricreazione: una macchina per il caffè, una pipa, una pompa di benzina, un pacchetto di sigarette, un sigaro, un sacchetto di tabacco, carte da gioco, un cavallo, una barca a vela, fiammiferi e diverse insegne di barbiere.