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Storia e Tecnica dell'Arte

Ligustro fa rivivere in Italia
le magie di Hokusai


image-1Un artista italiano è salito agli onori della cronaca internazionale realizzando stampe con le antiche tecniche giapponesi. Lavori che hanno stupito ed interessato anche gli esigenti critici ed esperti nipponici.
A rendere ancor più affascinanti queste opere è la storia di questo artista: un perito chimico settantenne, specializzato nella produzione dell'olio, privo d'interesse per l'arte e di talento per la pittura, dopo essere stato colpito da un infarto, sulla soglia della morte compie un'esperienza straordinaria e, una volta guarito, scopre di possedere un inusitato talento artistico.
Protagonista di questa vicenda è Giovanni Ligustro Berio, ora novantenne, vi proponiamo la sua storia così come è stata raccontata dall'autorevole rivista giapponese "Marco".



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image-1 Appresa la singolare notizia mi recai nella studio di Ligustro, situato nella zona portuale di Imperia.
A prima vista pare una bottega di un falegname o di un calzolaio. Nello studio, che non misurava piu di una decina di metri quadri, erano accumulate alte pile di materiali e di opere, di tavolette incise e di carte giapponesi, a tal punto che quasi mancava lo spazio per muoversi. In questa sorta di tana Ligustro si dedica aIle sue creazioni dal mattino alIa sera, per quattordici ore al giorno.

"Come puo constatare ora dispongo di una montagna di libri e di materiale di documentazione, rna quando iniziai a sentire un irrefrenabile desiderio di dipingere non avevo neppure un libro d'arte. Avevo tuttavia l'impressione che "qualcuno" guidasse la mia mano.
Sentivo che "qualcuno" dentro me stava usandorni come uno strumento.
Dopo il risveglio dallo stato comatoso in cui ero precipitato a causa della paralisi cardiaca, presi in mano la penna e disegnai una figura dopo l'altra, con estrema facilità e rapidità, quasi fossi stato un autentico artista. Medici, familiari e amici guardavano stupiti. Ma il piu sbalordito ero io. Fino a quel momento non avevo mai pensato all'arte. Ero persino alieno alle visite ai musei e alle chiese, che reputavo un inutile sperpero di tempo.
A causa della guerra non ero riuscito a completare gli studi e nei cinquant'anni intercorsi fino al giorno dell'infarto mi ero dedicato soltanto al lavoro. Viaggiavo senza sosta in tutta la nazione per svolgere la mia attivita di perito chimico nel campo della produzione dell'olio di oliva.

image-1Come è noto, strade e piazze d'Italia sono ricche di opere d'arte meravigliose. Ma avendo la possibilità di ammirarle non ne apprezzai mai neppure una.
Quando tornai dal confine tra il mondo terreno e quello ultraterreno sorse in me un improvviso interesse per l'arte. Ero come un albero colpito da un fulmine. Fu un impulso: provai un senso di vertigine, tutto poi apparve nuovo e meraviglioso, la mia vita cambiò completamente. Chi guidava la mia mano?
In quel momento azzardai diverse supposizioni. Ora, a distanza di tempo, presumo di sapere chi sia.
Strani eventi accaddero in seguito, numerose volte".

Osservo Ligustro mentre parla con fervore e con un'espressione di radiosa felicità: somiglia straordinariamente a Hokusai. Lunghi capelli candidi. Pupille scure, sguardo sereno.
Racconta le sue numerose esperienze cercando di evitare qualsiasi esagerazione.
Esperienze che potrebbero essere definite paranormali.
Strani episodi che ebbero inizio nell'attimo in cui fu colpito dall'infarto.

"Anche allora ero seduto qui. D'un tratto sudai - un sudore freddo - e sentii che ogni forza mi abbandonava. Dissi a un mio dipendente: "Chiama un medico sto male" e caddi a terra. Proprio in quell'istante entrò un medico. Era un vecchio arnico che veniva di tanto in tanto a trovarmi. Arrivava proprio al momento giusto.
Se non fosse sopraggiunto non sarei sopravvissuto. Un semplice caso? E' possibile. Ma la mia seconda vita e una continua successione di casi simili".


"Mi risvegliai dopo quattro giorni. Non sarebbe esatto dire che "tornai cosciente". Clinicamente ero stato in agonia. Eppure non avevo mai perso la coscienza di ciò che accadeva intorno a me. Quei quattro giorni di "stato comatoso" furono un paradiso per me. Una sensazione di gioia, una purissima felicità mai provata fino ad allora, che mai piu proverò. Indefinibile. Un senso di appagamento. Come quello di un neonato che sorride senza motivo apparente. Avrei persino voluto che i medici mi lasciassero tranquillo, senza piu applicarmi flebo e tubicini, di cui ero cosciente."

Grazie alle intense cure mediche Ligustro si salvò. Ma a tornare in questo mondo fu un Ligustro differente dall'uomo di un tempo. Più che "guarito" era "rinato". Oltretutto come grande artista.
II "rinato" Ligustro si dedicò anima e corpo all'arte, come un invasato.

Prese anche lezioni di pittura ma l'istruttore fu stupito dall'eccezionale talento rivelato dai suoi primi esercizi. Sebbene nessuno l'avesse ancora istruito maneggiava i colori e li sfumava come un provetto artista, abituato a dipingere da lunghi anni.

image-1"Ero intensamente attratto dal fascino dei colori" ricorda con profonda emozione Ligustro.
"Desideravo perfezionare la mia capacità di disegnare, feci dunque incetta di libri e li lessi avidamente.
Mi rimanevano impresse nella mente tutte le illustrazioni a potevo riprodurle a memoria disegnandole con estrema facilità. Avevo l'impressione di ritrovare qualcosa che conoscevo bene. In realtà quando durante l'atto di creazione artistica mi sorgeva un dubbio, più che a "cercare" andavo a "prendere" il libro da consultare. Senza domandare a nessuno sapevo subito dove trovare il libro desiderato. Vedevo in quale città, in quale libreria, persino su quale mensola fosse collocato. Talvolta ordinavo un libro con una telefonata o una lettera a una libreria lontana e mi veniva risposto con rammarico : "l'abbiamo cercato per ore ma non è nè in negozio nè in deposito". Ma io lo vedevo e insistevo:
"Guardate là, c'è, vero?" E il mio libro era veramente nel luogo che avevo indicato. Accadeva anche nelle librerie in cui non mi ero mai recato. Come se qualcuno mi avesse guidato"





image-1Un giorno passando davanti a un negozio che vendeva colori e pennelli notai una sorta di tubo di bambù.
Un oggetto mai veduto prima. Ignoravo a che cosa servisse, ma non seppi resistere alIa tentazione di acquistarlo. Ne comprai tre o quattro. Il commesso mi spiegò che era una penna di bambù per tracciare disegni. "Bene, allora proverò anch'io." dissi; il commesso replicò: "Guardi che è difficile da usare anche chi conosce bene questo tipo di materiale e possiede una tecnica notevole. Dubito che un dilettante possa servirsene."

Tornato al mio studio immersi la punta della penna nell'inchiostro e subito la mano mi si mosse e senza alcuna esitazione riempii decine di fogli con disegni di crisantemi, gatti, galli .. , boschetti di bambu. I soggetti più caratteristici della pittura orientale. Li avevo tracciati con straordinaria bravura che mi lusingava e mi stupiva."

La penna di bambu rivelò a Ligustro quale fosse la sua missione artistica: l'arte giapponese. L'interesse per l'arte giapponese lo indusse a iniziare uno studio approfondito. Qualsiasi libro sfogliasse o leggesse aveva l'impressione di avere già visto e conosciuto tutto. In breve tempo apprese numerose tecniche decifrandone i segreti. Poteva distinguere duecento ottanta tipi di carta giapponese fabbricata a mano.

image-1Per questo ho sottoposto al suo esame decine di tipi di carte giapponesi che ha osservato, sfiorandole con le dita, quindi, senza alcuna esitazione, ne ha individuato i nomi: "Questa e una minotengujo, è usata per avvolgere i kimono da riporre, quella è una tosuki, quest'altra è una suminagashi"
Ligustro non parla il giapponese. Ma cita con incredibile facilità e con precisione termini tecnici concernenti l'arte giapponese, nomi di luoghi e di persone. Ostici persino ad un giapponese. Inoltre mostra una profonda conoscenza della storia, dell'arte, della letteratura del Giappone e ne disserta con prodigioso talento. Come abbia potuto acquisire un tale patrimonio culturale in un tempo cosi sorprendentemente breve? Autodidatta. Senza aver mai, prima di allora, studiato letteratura, storia o arte.

image-1"Sono stato un bulldozer" confida ridendo Ligustro notando lo stupore per l'impressionante quantità di prove d'autore e di opere. "Per quanto ardui fossero i problemi tecnici in cui mi imbattevo, il giorno seguente riuscivo a risolverli con estrema facilità. Riuscivo persino a fabbricare da solo carte giapponesi che esigevano complessi procedimenti. Divoravo libri uno dopo l'altro studiando arte, storia, zen. Era quasi una febbre.
Più progredivo e più mi sentivo affascinato dall'arte giapponese.

Non ne capivo la ragione. Accadde allora un fatto strano. Un parente di mia moglie ebbe fra le mani una preziosa rivista "The Studio" e me la passò. Era stata stampata a Londra mezzo secolo fa e conteneva un inserto speciale sulle stampe. Fu un nuovo colpo di fulmine. Dipingere su una tavoletta, incidere, stampare. Avevo trovato. Sapevo ormai esattamente che cosa stessi inconsciamente cercando."

Ligustro si dedicò anima e corpo, con tutta la sua creatività, alla xilografia. Incise centinaia di tavolette.
Di bosso, di noce, di melo, di ciliegio. Si fabbricò scalpelli triangolari e sgorbie simili a quelli usati dagli antichi artisti giapponesi.
Ligustro intuiva che era Hokusai a guidarlo e l'aveva eletto a maestro.
Decise di seguire le orme del grande artista vissuto nel diciannovesimo secolo.
Incominciò a familiarizzarsi con l'uso di preziosi fogli d'oro e di lapislazzuli, mescolati con lacca.

image-1"Già, la lacca un'altra inspiegabile, strana esperienza. Sapevo che gli antichi artisti giapponesi diluivano i colori con un liquido speciale, introvabile in occidente. Compresi infine che era lacca. Purtroppo è un albero che non cresce in Europa. Sarebbe stato impossibile raggiungere senza il suo ausilio il livello dei maestri giapponesi. Accadde un mattino. Ero seduto qui e mi arrovellavo nel tentativo di trovare un surrogato della lacca. Entra un conoscente, un marinaio che veniva dal porto: "Ehi, Giovanni! So che sei un esperto di chimica. Aiutaci. Abbiamo in porto una nave giapponese con nel carico uno strano materiale bianco. Alla dogana non capiscono che cosa sia." Alle parole del marinaio mi sentii il cuore in gola. Intuivo quale fosse il materiale bianco.
Mi precipitai al porto e constatai che si trattava proprio di lacca. Una grossa quantità. E si ignorava a chi fosse destinata! Espletai le pratiche doganali e dopo aver pagato trasportai la lacca in un magazzino. Uso ancora quella lacca per le mie creazioni. Una lacca approdata in un porto che su molte carte non è neppure segnato, lontano dal Giappone. Anche questo è un semplice caso?"

Ormai nessuno avrebbe potuto fermarlo. Nascevano una dopo l'altra incisioni a colori, e tutte erano capolavori. Tecniche e stili ormai dimenticati in Giappone, il Paese di Hokusai, rivivevano all'improvviso in Italia, lontano nello spazio e nel tempo.

Ligustro conosce nei minimi particolari la vita e le opere di Hokusai.
Quando ne parla non si limita a dissertarne, pare che per bocca sua sia Hokusai stesso a raccontare. La espressione del suo volto e quella del famoso artista, sebbene Ligustro sia incontestabilmente italiano le sue fattezze assumono sorprendenti tratti orientali.

image-1"La vita di Hokusai fu densa di vicissitudini, muta nome e stile artistico cinquantaquattro volte, cambia abitazione novantadue volte. Le sembra strano che io reputi il mio corpo la sua novantatreesima casa? Nelle mie stampe i colori sono piu intensi e complessi di quelli di Hokusai. Forse questo è il suo cinquantacinquesimo stile pittorico. E Ligustro non sarà il suo cinquantacinquesimo nome? Anche Hokusai fu colpito da un infarto a sessant'anni. Si curò con una ricetta tradizionale. Agrumi sminuzzati con un coltello
di legno, bolliti con sake in un recipiente di terracotta; una bevanda che sorseggio numerose volte durante quarantotto ore."



Ligustro parla con entusiasmo. Quasi ricordasse episodi della vita di un parente.
"Mi chiedono anche di tenere conferenze. Mi presento senza aver preparato alcun discorso e parlo. Ho l'impressione che bocca e mani si muovano indipendentemente dalla mia volontà. Ignoro l'argomento che sto per affrontare. Ma iniziato il discorso narro storie molto interessanti, soggetti che neppure uno specialista saprebbe trattare. Non sono un retaggio delle mie letture. E' come se scaturissero dal mio intimo. Strano.

image-1Non imito Hokusai. I miei colori sono mediterranei, piu caldi dei suoi.
Potrei naturalmente cimentarmi con facilità nell'imitazione delle tecniche dei pittori giapponesi. Potrei creare stampe con 10 stili di Sharaku che neppure uno specialista distinguerebbe.
Ma che senso avrebbe?
Potresti riprodurle in serie e venderle - mi dicono.
Ma io non ho alcuna intenzione di vendere le mie opere.

Ma come giudicano gli esperti questo artista così misterioso?
Una rivista d'arte italiana dedica a Ligustro un articolo e lo definisce "autore dei più stupendi surimono e nishiki-e d'Europa, profondo conoscitore di tecniche d'incisione dimenticate persino nel paese d'origine, il Giappone."




image-1II critico d'arte Kazuhiko Fukuda visitò lo studio di Ligustro nel giugno del 1991: " Avevo l'impressione di aprire un piccolo, misterioso contenitore di bambù, in cui filtravano i luminosi raggi del sole mediterraneo e i colori di fantastiche stampe cantavano e danzavano. Ori, argenti, rossi, azzurri, verdi si mescolavano mirabilmente." Stupito dall'alto livello raggiunto dall'arte italiana aggiunse: " Grazie alla mano di Ligustro un nuovo spirito anima le stampe, che varcano ormai i confini della terra d'origine.
Le incisioni di Ligustro creano un mondo di poesia. Ove le Muse suonano l'arpa. Non sono certamente il solo ad inebriarmi di una così pura bellezza."

Nello stesso modo anche Jack Hillier, esperto d'arte giapponese presso la casa d'aste Sotheby's di Londra, e prodigo di lodi: "II suo genio si manifesta soprattutto nell'alto livello raggiunto nella tecnica d'incisione. L'abilità con cui applica la carta da stampare emula il talento degli artisti giapponesi dal milleseicento al milleottocento."

II professor Calza, studioso di storia dell'arte e docente all'Universita di Venezia invia a Ligustro i propri allievi, affinchè insegni loro i segreti della tecnica del nishiki-e.

image-1Un giomo, camminando per strada, Ligustro notò un vecchio giomale. Vide la fotografia di Lindsay Kemp con indosso un kimono di scena. Ne fu attratto e ne riprodusse l'immagine in un'incisione. Un'opera meravigliosa. Passò di mano in mano fino a Kernp, il quale, affascinato dalla creatività di Ligustro appese nella propria camera quel ritratto, con a lato una poesia che gli aveva dedicato Ligustro.
Versi che mi paiono adatti a rappresentare Ligustro:
"Sei un fantasma?
Un sospiro?
Una stella caduta dal cielo? Uno spirito vagante?
Esisti come fiore?
o sei un poeta che danza? Una nuvola che corre?


Giovanni Ligustro Berio, uno strano, affascinante poeta e pittore. Chi sarà realmente?