Cultor College

 

 

 

 

L'autore: Joe Baraban, dopo aver studiato arte e design, ha iniziato a lavorare per il Post di Houston, uno dei due giornali della città.

 

Joe Baraban

Dopo otto mesi, è stato assunto come art director per un'agenzia di pubblicità.

Da allora, si è sviluppata la sua passione per la fotografia anche se il primo impiego disponibile in questo settore è stato come fotografo medico, presso il Methodist Hospital.

Dopo nove mesi, all'età di ventiquattro anni, ha deciso di avventurarsi nel mondo della fotografia freelance.

Negli ultimi quarant'anni, Joe ha scattato per i clienti comela Coca-Cola Hennessy, Cessna, Boeing, IBM e Microsoft. Il suo curriculum comprende anche la maggior parte delle aziende Fortune 500, le brochure per Acura, Saturn e Range Rover. Per non parlare di campagne per Jaguar, Ford, Toyota, BMW, Honda e Kawasaki.

 

Ha tenuto seminari presso la Photo est (la convenzione nazionale di New York), foto West a San Francisco e Viacom (convenzione nazionale del Canada).

Joe è stato invitato a giudicare la prestigiosa comunicazione arti fotografia annuale.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali e una sua fotografia è stata scelta tra le 100 fotografie migliori dal Texas Monthly.

 

Il suo lavoro è stato analizzato in diverse pubblicazioni: Communication Arts Magazine (compresa la copertina), Foto Design (compresa la copertina), la più importante rivista di Design del Giappone (compresa la copertina) e Studio Magazine.

Le sue realizzazioni sono apparse più volte in Communication Arts, Graphis e The Mead Annual Report Show.

Diversi pezzi della serie di Joe intitolato “Window Dressings”", sono ora nella collezione permanente di fotografia di The Museum of Fine Arts di Houston, in Texas.

 

 

 

 


 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo articolo e le immagini relative non possono essere copiate o riprodotte, senza il permesso del titolare del copyright.
'This article and associated images may not be copied or reproduced elsewhere without the copyright holders permission'.
Copyright 2018 © Joe Baraban





fotografia:
La luce delle finestre

 

di Joe Baraban

 

 

Luce in fotografia
Non c'è niente di meglio della luce di una finestra!

 

Quando stavo iniziando la mia carriera, quasi quarantasei anni fa, non disponevo di molti soldi per le attrezzature, in particolare per le apparecchiature di illuminazione. Insomma anche se avessi saputo cosa fare con quegli aggeggi non avrei avuto i soldi per comprarli. Così ho usato le mie conoscenze artistiche per risolvere i problemi di luce.


Quello che voglio dire è che, per i miei lavori, ho usato la luce disponibile e spesso questo ha voluto dire usare la luce delle finestre. Di conseguenza, quando sono cresciuto, ero abbastanza sicuro da utilizzare la luce disponibile di una finestra, per qualsiasi tipo di lavoro affrontato nel mio primo studio fotografico.

 

Infatti, agli inizi, ho avuto un piccolo spazio al piano inferiore in una vecchia casa. Il mio set-up di illuminazione era una grande finestra nella parte anteriore della casa, sul fronte nord. Ho usato quella luce per fare di tutto, dai ritratti all'oggettistica. Al momento, non mi rendevo conto che era il miglior modo possibile per illuminare le persone, infatti nel corso degli ultimi anni sono ritornato alle origini.

 

Nei miei corsi on line e nel mio laboratorio “Stretching Your Frame of Mind” che ho condotto in giro per il mondo, suggerisco sempre di usare la luce disponibile delle finestre e, allo stesso tempo, sottolineo di evitare i flash di riempimento come se fossero la peste.
Anche in una giornata cupa, ci sarà abbastanza luce proveniente dall'esterno per realizzare un ritratto di qualità. Nei mesi invernali dico, agli studenti che non credono ci sia niente da ritrarre fino al disgelo, di scattare in casa utilizzando la luce di una finestra.
Anche quando potrei permettermi di utilizzare luci artificiali per i miei lavori, cerco sempre la luce naturale, disponibile da una finestra, dal momento che ho sempre cercato di ricrearla con le mie luci stroboscopiche e softbox.

 

Come è nella natura stessa della luce della finestra, l'illuminazione laterale è il modo più semplice per illuminare le persone. Io preferisco questo tipo di luce poiché aggiunge profondità al viso del soggetto.
Cosa intendo per aggiungere profondità"? Rendere un lato più luminoso rispetto all'altro e magari usare un piccolo riflettore bianco per far rimbalzare la luce un poco indietro, sul lato oscuro.
Questo è uno degli elementi fondamentali della progettazione visiva che insegno nelle mie classi, che si chiama Forma.
La Forma si riferisce alle tre qualità dimensionali di un oggetto che solitamente ci appare solo in due dimensioni: altezza e larghezza. Per creare la terza dimensione, vale a dire la profondità, si deve dare una luce laterale al soggetto; in caso contrario apparirà piatto, senza alcun senso di forma e volume.

 

Quindi cercate di lavorare in camere con molte finestre che offrano diversi tipi di illuminazione. Uno dei modi che preferisco, per illuminare una persona (come nella foto sopra) è di usufruire della luce di una finestra collocata appena fuori dell'inquadratura e avere altre finestre sullo sfondo per far risaltare il soggetto.
OK, qui è un buon momento per dirvi che ogni volta che qualcuno vi dice che non è consigliabile "avere le alte luci senza dettagli", non credeteci…, perché questa persona probabilmente è solita scattare foto medie, prevedibili; che non interessano a nessuno.

 

Date un'occhiata alle immagini qui in basso, dove l'unica fonte di luce è una finestra, da qualche parte, solitamente fuori dell'inquadratura… ma non sempre.

 

 

 


 


 



 

< >