Fotografia con luce naturale
Guida per ritratti in bianco-nero
di John Schell
Il noto fotografo californiano spiega la sua tecnica personale, semplice e diretta,
senza l'ausilio di costose attrezzatture, per realizzare splendidi ritratti in bianco-nero,
che mostrino tutte le emozioni e le sensazioni del soggetto.
C'è una vecchia citazione che dice: "Se volete fotografare la moda, usate il colore, ma se volete catturare l'emozione, scattate in bianco e nero." Non so chi l'abbia detto, ma sono d'accordo.
Anche io prediligo un buon ritratto in bianco e nero. C'è qualcosa nelle immagini in bianco e nero che ha la capacità di arrivare al punto e visualizzare la bellezza e il tumulto interiore che invece possono facilmente rimanere nascosti nelle foto a colori.
Questo non vuol dire che emozioni o stati d'animo non possano essere catturati con una fotografia a colori.
Ma se faccio la prova, quando guardo due ritratti fianco a fianco, nove volte su dieci, quello in bianco e nero mi colpisce con un'intensità che la fotografia a colori non può raggiungere.
Quando ho iniziato a scattare foto di moda, tutto gravitava intorno al colore e al glamour. Il lavoro che eseguivo cercava soprattutto di catturare con le luci colori vivaci, toni profondi della pelle e un'illimitata profondità di campo tutti combinati con cieli di un blu profondo. È uno stile classico, quasi senza tempo, e credo che, quando realizzato correttamente, sia più un'opera d'arte che una semplice fotografia. I miei tentativi di realizzarlo (copiarlo) non mi hanno soddisfatto, nonostante tutti i miei sforzi, così alla fine ha deciso di lasciar perdere e, pezzo per pezzo, ho venduto tutta la mia attrezzatura d'illuminazione.
Qualche tempo dopo, durante un periodo di siccità creativa particolarmente brutto, mi è capitato di vedere alcuni lavori davvero stupendi, di alcuni fotografi che scattavano solo con luce naturale. Dopo la mia esperienza con le luci stroboscopiche, quello che vedevo nel loro lavoro era fresco e sorprendente. Ho deciso quasi subito che era qualcosa che volevo perseguire anche io. La sfida di scattare con una tecnica nuova è stata tonificante.
All'inizio di questo nuovo viaggio, ho capito rapidamente che piuttosto che muovere riflettori, luci stroboscopiche e assistenti, era preferibile posizionare il soggetto e muovere la macchina fotografica corredata da un paio di lenti. Inoltre con questo carico alleggerito, era molto più agevole lavorare senza dover dare ordini ad un assistente per spostare luci stroboscopiche, modificatori e/o grandi riflettori.
Nelle riprese con luce naturale, ho scoperto, un po' per caso, il mio amore per i ritratti in bianco e nero.
Anche se sto postando alcuni dei miei lavori in bianco e nero, questa dovrebbe in alcun modo essere considerata la parola finale sulla ritrattistica in bianco e nero (non dovrebbe nemmeno essere considerato la mia parola finale sulla ritrattistica in bianco e nero). Ci sono così tanti diversi stili disponibili e questa è solo una parte.
La preparazione
A mio parere la chiave per un ritratto di successo sono gli occhi del soggetto. Profondi e significativi, divertenti e giocosi, scuri e misteriosi, non importa quale sia lo stato d'animo, negli occhi è dove lo scopri.
Per questo, ritengo che a prescindere da ciò che si sta cercando di catturare nella sessione di ritratto, anche se l'intento è quello di tenerli chiusi, si dovrebbe sempre mirare agli occhi del soggetto (questo può sembrare scontato, ma vi assicuro che mi ci è voluto un po' per sentirmi a mio agio con questa tecnica).
Gli occhi del vostro soggetto racconteranno una storia; il nostro lavoro come fotografi di ritratto è di permettere loro di farlo.
In secondo luogo è importante trovare una posizione in cui il viso del soggetto sia illuminato e il decadimento della luce a partire circa dalle orecchie o dal retro della testa sia piuttosto brusco. Quello che funziona meglio per me, quando scatto ritratti con luce naturale, è di mettere il soggetto in una zona d'ombra aperta, cercando di trovare un posto dove sia circondato su almeno tre lati. Io posiziono il soggetto in ombra e il più vicino possibile alla linea della luce (vedi figura seguente). Il meglio è se potete trovare un posto dove il soggetto è in ombra, voi siete in piedi alla luce del sole, e c'è qualcosa di grande e vivacemente colorato e/o riflettente, immediatamente dietro di voi (come un edificio o un muro con colori luminosi).
Impostazioni della fotocamera
Vorrei proporre solo alcune linee guida di base, piuttosto che dilungarmi sull'aspetto tecnico della fotografia che non è mai stato uno dei miei punti di forza. Sono sicuro che ci sono fotografi che possono dirvi come e perché hanno scelto le impostazioni che hanno usato – e per la maggior parte dei casi potrei farlo anche io – ma appena ho impostato le impostazioni di base, io di solito vado avanti e mi concentro sul momento – lasciando tutto il gergo tecnico agli altri. Io credo fermamente nel metodo: prova ed errore. Sono anche un praticante del metodo: scatto fino a ottenere quello che voglio. Anche se mi rendo conto che questo non vale per la maggior parte delle persone, soprattutto quelle che hanno vincoli di tempo, per me funziona.
Le mie impostazioni della fotocamera sono semplici. Utilizzando un obiettivo veloce, tenti di scattare con l'apertura più aperta possibile – solitamente un'apertura tra f/1,4 ed f/2.2, magari f/3.2, se la situazione lo richiede. La velocità dell'otturatore è impostata sulla situazione e gli ISO solitamente sono bloccati su 400 o giù di lì (posso già sentire tutti i tecnici brontolare e imprecare contro di me). Una volta impostata la fotocamera, inizo a scattare con gli adeguamenti necessari. Inoltre, se sto lavorando in bianco e nero, imposto la fotocamera per scattare in bianco e nero. Il feedback è immediato ed è molto più facile per me vedere cosa sto facendo mentre sto lavorando – soprattutto se sto in piedi alla luce del sole brillante fotografando qualcuno che è in piedi nell'ombra.
Scattare la foto
Una volta che si è posizionato il soggetto dove si vuole, è importante ricordare lo scopo delle riprese. Attenersi al piano e seguirlo, lasciando tempo e spazio per la sperimentazione. Anche se questo potrebbe non essere sempre possibile, ho verificato che alcune delle mie foto preferite sono venute da idee scaturite deviando dal piano e scattando in funzioni delle sensazioni del momento. La pianificazione è tutto, ma si deve essere in grado di cambiare le cose quando se ne vede l'opportunità.
La location è la chiave di tutto. Per questi scatti, ho esplorato alcune località fino a quando ho trovato questo vecchio capannone che aveva tre pareti (a malapena) e mancava della quarta. Situato in un luogo dove io e un certo numero di altre persone, potevamo raggiungerlo quotidianamente a piedi, il vecchio capannone era diventato improvvisamente uno studio perfetto, con luce naturale. Anche se la maggior parte di queste foto sono state scattate in giorni diversi, ho fatto in modo di posizionare i soggetti nello stesso luogo e di scattare alla stessa ora del giorno. Era approssimativamente il 15 ottobre e il sole era appena sopra la mia spalla sinistra. Un altro aspetto importante che vorrei sottolineare è che il marciapiede dove effettuavo le riprese era in cemento con un colore molto più chiaro rispetto all'asfalto circostante. La luce che viene riflessa ha eliminato le ombre dal mento e, inoltre, mi ha permesso di catturare una bella luce nell'occhio di ciascun soggetto.
Posizionare la modella
Il collegamento tra voi e il vostro soggetto è forse l'aspetto più trascurato di qualsiasi servizio fotografico.
La posa dovrebbe essere naturale, lunatica ed espressiva. Parlate con la modella, fatele delle domande, chiedete loro di muoversi. Chiedete loro di pensare a un tempo, quando erano più felici o quando erano più tristi. Chiedere loro di pensare alla persona preferita, o a qualcuno che non sopportano.
Inoltre è importante che, all'interno dell'inquadratura, non ci siano eventuali distrazioni. Se si sta scattando un ritratto di qualcuno, ci deve essere solo il ritratto e nient'altro.
Post-elaborazione
Come ho detto in precedenza circa gli aspetti tecnici della fotocamera, lo stesso può dirsi per la post-elaborazione. Sto costantemente imparando cose nuove e scoprendo un mio modo di fare le cose.
Quindi
sono certo che ci sono retouchers che mi diranno che quello che sto facendo è sbagliato, sbagliato, sbagliato. E probabilmente (sicuramente) hanno ragione. Ma non ho intenzione di aprire un dibattito.
Il mio processo di post elaborazione è abbastanza semplice: regolare l'esposizione, convertire in bianco e nero, approfondire i neri e/o le ombre tramite una curva di tono (o con i cursori in Lightroom), magari aggiungere un po' di dissolvenza e poi affinare. Dopo di che (o prima) si possono ritoccare eventuali imperfezioni, anche le eventuali macchie della pelle, e siamo a posto. Se si desidera andare un po' più oltre, si potrebbe usare lo strumento dodge & burn (scherma e brucia) per rendere l'immagine veramente pop.
La chiave, per me, è di ottenere la maggior parte di questi effetti direttamente dallo scatto.
Conclusione
Quando si scattano ritratti, l'obiettivo generale è di non fare qualcosa così tecnicamente perfetto che diventi un laboratorio in sé o un omaggio alle vostre capacità tecniche. Volete catturare lo stato d'animo, il dramma, l'emozione e anche i difetti contenuti all'interno del vostro soggetto.
Per me, i ritratti in bianco e nero sono il mezzo che ci permette di lavorare in questo modo.