Cultor College

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli autori: Kevin Short è professore di antropologia culturale e naturalista alla Tokyo University of Information Sciences.

John Dougill lavora come professore di cultura britannica presso la Ryukoku University di Kyoto. E' il proprietario di Oxface Publications, che produce guide popolari come Oxford’s Famous Faces e Oxford: A Literary Guide.

 

John Dougill

 

John Dougill è anche autore di Oxford in English Literature. Inoltre, ha scritto quattordici libri di testo per colleges giapponesi.

 

Green Shinto è un blog di John Dougill prodotto a Kyoto, in Giappone, che è dedicato allo scintoismo internazionale e ambientale. Mira infatti a studiare il ricco patrimonio della sua tradizione, dalle rocce sacre e radici sciamaniche, ai miti e feste della fertilità.

Auspica uno Scintoismo privo di frontiere, liberato dal suo passato per soddisfare le esigenze di una nuova era.

 

 


 

Leggi: 2013

anno del serpente - 1°parte

 


 

La tradizione astrologica orientale si è sviluppata a partire dall’XI secolo in Cina ed è basata su un calendario lunisolare. Secondo la leggenda, il Buddha, nel presentimento della sua fine sulla terra, chiamò a raccolta tutti gli animali, ma solo dodici andarono ad offrire il loro saluto. Come premio per la loro fedeltà il Buddha decise di chiamare ogni anno del ciclo lunare con il nome di ciascuno dei dodici animali accorsi. Il topo, furbo e veloce di natura, arrivò per primo. Il diligente bue arrivò secondo, seguito dall’intrepida tigre e dal pacifico coniglio. Il drago arrivò quinto seguito subito dal suo fratello minore, il serpente. L’atletico cavallo fu settimo e l’elegante capra ottava, subito dopo arrivò l’astuta scimmia, e poi ancora il coloratissimo gallo, il fedele cane per poi finire con il fortunato maiale che arrivò appena in tempo per salutare il Buddha.

 


 

woodblock

Una stampa di Utagawa Hirokage mostra lo stagno di Shinobazu, nel 1859, con fiori di ciliegio e persone.

 


Ugajin (宇賀神?) secondo la mitologia giapponese protegge il raccolto e la fertilità. E' rappresentato sia come maschio che come femmina, con il corpo di un serpente e la testa di un uomo barbuto, per la variante maschile, o la testa di una donna, per la variante femminile.

 

Ugajin

Ugajin maschio

 

Ugajin

Ugajin femmina

 

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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Copyright 2018 © John Dougill

 

 



2013
anno del serpente - 2

 

a cura di John Dougill e Kevin Short

 

 

 

Nell'articolo precedente ho parlato del significato mitologico del serpente, l'animale che secondo la tradizione astrologica orientale, dà il nome al 2013. Sul quotidiano Daily Yomiuri, il più importante ed autorevole del Giappone, il naturalista Kevin Short ha fornito una diversa angolazione, concentrandosi sulle connessioni che ha il Giappone con l'acqua.

Nella prima parte dell'articolo, Short spiega che, nel paese, ci sono circa 50 specie di serpenti, anche se solo 8 vivono sulle isole principali. Una ha un morso molto pericoloso e può raggiungere fino a due metri o più di lunghezza. Occhio!

Nel resto dell'articolo, l'autore considera la connessione con gli spiriti dell'acqua, come possiamo apprezzare qui di seguito:

 

Oltre a fare parte dei 12 animali dell'Almanacco tradizionale asiatico, i serpenti sono ampiamente riveriti come messaggeri e sodali delle divinità locali. Qui in Giappone, sono principalmente associati con gli spiriti dell'acqua.

 

Un buon posto per cercare gli spiriti dei serpenti è nei pressi dei laghetti d'irrigazione.

Nella regione di Kanto, questi sono solitamente formati da uno sbarramento che blocca il corso d'acqua, in alto, in una valle stretta, in un posto dove l'acqua filtra naturalmente dalle pendici circostanti. Così si forma uno stagno da dove l'acqua fluisce verso valle, attraverso una serie di canali e fossati dove è possibile coltivare il riso.

 

Benzaiten lago Biwa

Benzaiten su Chikubushima nel lago Biwa


La civiltà giapponese è stato costruita sulla coltivazione del riso irrigato in questa maniera, quindi garantire una sufficiente fonte di acqua è sempre stata la chiave del successo agricolo. Naturalmente, i giapponesi, come hanno fatto molti altri popoli nella maggior parte del mondo, attribuiscono un alto valore, anche culturale o religioso, alle zone che forniscono la loro principale fonte di acqua.

 

Così i laghetti di irrigazione Tame-ike tradizionalmente sono stati considerati come luoghi sacri, abitati e protetti dagli spiriti conosciuti genericamente come Suijin (letteralmente divinità dell'acqua).

I Suijin sono venerati, secondo la tradizione, in templi costruiti su piccole isole nello stagno, oppure in blocchi di terra sporgente dalla riva. Un buon esempio di questa disposizione può essere visto allo stagno di Shinobazu nel parco di Ueno [Tokyo]. Il Suijin che si venera in questo luogo è una divinità buddista estremamente popolare conosciuta come Benzaiten.

 

Benzaiten origina dall'India, dove era un fiume sacro (denominato Sarasvati) o una divinità dell'acqua; il suo culto arrivò in Giappone insieme al Buddismo. Di solito è raffigurata come una dea seduta a suonare uno strumento a tre corde chiamato biwa; oltre a proteggere le fonti d'acqua, è anche una speciale patrona dei musicisti e degli altri artisti.

 

Benzaiten viene talvolta raffigurata con un serpente arrotolato seduto sulla sua testa. In rari casi viene proposta con un'immagine molto speciale: con il corpo di un serpente arrotolato e la testa di un essere umano. Questa figura è conosciuta come Jatai-Benzai, o "Benzai col corpo di serpente."

Un altro Suijin strettamente correlato e venerato spesso ai laghetti di irrigazione, è chiamato Ugajin.

 




 

 

BentenBenten, come una Musa, mentre suona il biwa


Gli Suijin col corpo di serpente sono rari, ma si può vedere una statua di pietra di Ugajin appena sopra il laghetto del parco di Inokashira-koen, nella parte occidentale di Tokyo.
Presso un piccolo stagno d'irrigazione nella campagna di Saitama, ho scoperto una meravigliosa statua di Benzaiten col corpo di serpente, alta soltanto circa mezzo metro, insieme ad una placca raffigurante un serpente che la serve come suo famiglio.

 

In questo caso, lo scultore ha compiuto notevoli sforzi per rappresentare un vero serpente. Il corpo corto ma compatto, la testa grossa con le guance sporgenti che nascondono le ghiandole velenose e le screziature sul corpo raffigurano chiaramente una vipera mamushi.

 

Risulta quindi naturale che i serpenti in Giappone siano associati con l'acqua e con gli spiriti dell'acqua. In questo paese i serpenti cacciano soprattutto le rane e gli altri piccoli animali che vivono vicino all'acqua. Il mamushi, in particolare, predilige gli habitat umidi.

 

Inoltre, nella maggior parte dei serpenti c'è un solo polmone sviluppato, è lungo e si estende anche verso la parte bassa del corpo. Quando viene riempito con l'aria serve quasi come un galleggiante interno, consentendo al serpente di nuotare senza sforzo su tutta la superficie dello stagno.

 

 



 

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